La procedura
Utilizzando il piccolo o il largo intestino e alle volte l’appendice, viene creato un serbatoio nella cavità addominale che poi viene connesso alla pelle con un meccanismo a valvola. Con questa sacca a bassa pressione, l’urina può essere immagazzinata all’interno del corpo. L’obiettivo di questa procedura è permettere il controllo dello svuotamento (incontinenza) o il retroflusso ai reni (riflusso). Il serbatoio viene svuotato da una cateterizzazione intermittente attraverso l’utilizzo di un piccolo catetere di plastica ogni 2-6 ore. L’incisione può essere effettuata in ogni punto dell’addome inferiore o nell’ombelico.
Le complicazione includono: infezioni, incontinenza, ernie, reflusso, stenosi e perdite oltre che sindrome da intestino corto e squilibri metabolici ed elettrolitici. Dato che la procedura è tecnicamente molto rischiosa, soprattutto perché creare il meccanismo a valvola non ha sempre successo, questa tecnica non è molto utilizzata.