La procedura
La fase iniziale per l’attuazione della resezione endoscopica della prostata è l’anestesia totale o spinale, fase dopo la quale il medico si servirà di un resettoscopio per entrare nella vescica, passando attraverso l’uretra (fig.1). Un resettoscopio consiste in un endoscopio con un piccolo anello metallico che taglia il tessuto prostatico utilizzando corrente elettrica ad alta frequenza. Esso è anche dotato di telecamera che permette al medico di proiettare su monitor l’immagine della prostata ad alta definizione.
Durante la procedura, attraverso l’utilizzo dell’anello metallico, il medico rimuove l’adenoma in piccole parti (fig.2), quindi fa uscire il tessuto reciso fuori dalla vescica e dall’uretra tramite il resettoscopio.
Dopo l’operazione, viene applicato il catetere nella vescica per drenare l’urina e per inoculare continuamente una soluzione sterile finalizzata a prevenire coaguli di sangue. Il catetere andrà mantenuto da uno a tre giorni, finché la ferita non sarà completamente rimarginata e si potrà tornare ad urinare autonomamente.