Dopo la procedura
Quanto tempo è necessario per riprendere l’attività quotidiana
Generalmente il catetere verrà rimosso il giorno dopo l’intervento ed il paziente verrà monitorato dopo la procedura. L’urologo potrebbe prescrivere degli antibiotici per prevenire le infezioni. Il paziente potrà essere dimesso qualora fosse in grado di urinare autonomamente e in assenza di residui di urina nella vescica. La durata della degenza varia nei diversi Paesi.
Dopo le dimissioni dall’ospedale, il corpo ha bisogno di tempo per recuperare completamente le forze. Proprio per questa ragione, l’AUS non verrà attivato fino a quando il tratto urinario inferiore non sarà completamente guarito. Ciò significa che il paziente continuerà ad avere delle perdite di urina nelle settimane successive al trattamento o potrebbe lamentare dei dolori nella zona pelvica o durante la minzione. L’urologo potrà, in questo caso, prescrivere dei farmaci per limitare i sintomi.
Il controllo medico dovrà essere pianificato dopo 4-6 settimane dall’intervento.
Durante il periodo di convalescenza il paziente deve:
- Bere 1-2 litri di liquidi ogni giorno, specialmente acqua
- Non sollevare pesi maggiori ai 5 kilogrammi
- Evitare esercizi fisici pesanti
- Favorire la doccia piuttosto che il bagno
- Evitare le terme e sauna
- Adattare la propria dieta alimentare per evitare costipazioni
- Astenersi dall’attività sessuale
- Evitare di andare in bicicletta o a cavallo o motocicletta
Dopo l’impianto AUS, il paziente avrà bisogno di un supporto specifico per la seduta per evitare che la pompa si attivi accidentalmente.
E’ necessario tornare dall’urologo o in ospedale in caso di:
- Febbre
- Difficoltà ad urinare da soli
- Perdite di sangue o dolore
- Perdita ematica, di fluido trasparente o dolore nelle ferite
- In presenza di vertigini, dolore o arrossamento dello scroto
Vantaggi
- Alta probabilità di curare l’incontinenza urinaria
- Effetti a lunga durata
Svantaggi
- Basso rischio di danno all’uretra, al retto, alla vescica durante l’intervento
- Basso rischio di danno all’intestino o di versamento di sangue nell’area pelvica
- Basso rischio di temporanea ritenzione delle urine dopo l’intervento
- Basso rischio di stimolo improvviso ad urinare
- Basso rischio di incontinenza urinaria
- Rischio di ecchimosi o emorragie nell’addome
- Rischio di infezioni nel tratto urinario
- Rischio di infezioni per il dispositivo
- Rischio di erosione dell’AUS nell’uretra
- Rischio di mancato funzionamento del dispositivo
- E’ più invasivo rispetto allo sling
- Richiede abilità per mettere in funzione il dispositivo e per controllare manualmente la pompa
Il paziente rimarrà incontinente finché il dispositivo non verrà attivato 4-6 settimane dopo l’intervento chirurgico