Da dati disaggregati per sesso raccolti da Quotidiano Sanità è emersa una più alta proporzione di decessi per COVID-19 negli uomini rispetto alle donne in quasi tutti i Paesi che forniscono dati completi.
In Italia (al 23 aprile 2020) la percentuale di letalità per gli uomini è circa il doppio di quella delle donne (17,1% vs 9,3%). Differenze simili sono riportate in molti altri Paesi Europei (Grecia, Olanda, Danimarca, Belgio e Spagna) ed extraeuropei (Cina e Filippine). In Tailandia e Repubblica Domenicana il rapporto M/F risulta 3:1, solo in India e Pakistan vi è una proporzione lievemente più alta per le donne con rapporto M/F di 0,9.
Nella differenza di genere tra i casi diagnosticati, in Italia è riportata una maggiore percentuale di casi tra le donne, ma in generale i dati sono incerti per mancanza di dati sulle percentuali di persone di ciascun sesso che si sono sottoposte al tampone.
Il 69% degli operatori infetti è donna (probabilmente per la maggiore presenza di donne in questa categoria professionale). Bisogna quindi tenere in considerazione il sesso e il genere in relazione alla salute, al fine di garantire efficacia ed equità ai sistemi sanitari di ogni Paese.