L’infertilià interessa ad oggi il 20% delle coppie. Le cause sono equamente distribuite tra fattore maschile e femminile.
Una causa diretta del problema sembra essere la qualità del liquido seminale: negli ultimi vent’anni il numero di spermatozoi si è dimezzato. Le cause sono diverse ma numerosi studi hanno chiamato in causa lo stile di vita sedentario, le cattive abitudini a tavola ed il fumo di sigarette come i maggiori responsabili di questo crollo della fertilità maschile.
Anche il cambiamento climatico è sembra essere coinvolto in quanto l’aumento delle temperature sembra danneggiare l’apparato riproduttivo sia maschile che femminile. Studi effettuati su farfalle e coleotteri fanno vedere come il caldo stia contribuendo alla loro estinzione.
Un gruppo di ricercatori italiani ha correlato l’inquinamento ambientale a peggiori parametri del seme dimostrando però come una correzione dello stile di vita e una cura maggiore all’alimentazione, posso migliorare tutti i parametri presi in esame.
Lo studio ha analizzato il seme di circa 400 maschi sani adolescenti, non fumatori, residenti in aree italiane fortemente inquinate. Per 4 mesi questi ragazzi hanno seguito il modello della dieta mediterranea ricca di verdura, frutta, legumi e cereali provenienti da coltivazioni biologiche.
Il trial, che fa parte di un progetto multidisciplinare di biomonitoraggio umano “EcoFoodFertility” (www.ecofoodfertility.it) finanziato dal Ministero della Salute e promosso dall’Istituto Superiore di Sanità, ha dimostrato come la dieta mediterranea migliori la qualità del liquido seminale, in termine di aumento del numero degli spermatozoi, della motilità e della morfologia degli stessi.
In attesa di piani di risanamento ambientale, adottare uno stile di vita sano ed una corretta alimentazione, sono parte di un percorso di resilienza individuale che migliorano la salute e la propria fertilità.